La storia degli Internati militari italiani

DisobbediResistere

Mostra predisposta e allestita in occasione dell’80° anniversario dell’8 settembre 1943 da Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’, Istituto di Studi storici “Gaetano Salvemini”.

Allestimento della mostra Disobbedire. Resistere. Gli internati militari italiani
Mostra DisobbediResistere (Foto di Marianna Lembo, Polo del '900)

La mostra nasce all’interno della programmazione triennale sull’ottantesimo anniversario della Resistenza, un progetto ideato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto) e sviluppato in collaborazione con il Polo del ’900 di Torino e i suoi enti partner, con l’intento di mettere al centro delle iniziative culturali della Città gli eventi, i protagonisti e il lascito della Resistenza.
Tra il 2023 e il 2025 una parola-chiave (un verbo all’infinito), cogliendo gli elementi essenziali del contesto degli anni 1943, 1944 e 1945, permette di definire una cornice di senso capace di collegare il passato al presente, di tenere insieme la riflessione storiografica al dibattito culturale e civile. Ciascuna parola-chiave, pur legata a date o questioni specifiche del calendario del 1943-1945, consente di riattraversare tutti quei 20 mesi.

Biblioteca-Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia; Fondo ANEI, Album Paride Piasenti
Internati militari italiani in Germania (Biblioteca-Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia; Fondo ANEI, Album Paride Piasenti)

Per il 2023, pensando sia alla data cruciale dell’armistizio dell’8 settembre 1943, che segna l’inizio della Resistenza, sia agli scioperi del marzo di quell’anno – i primi dopo vent’anni di dittatura – che anticipano la lotta di Liberazione, la parola-chiave è “disobbedire”. Proprio in questo contesto si è voluto dedicare una mostra agli Internati militari italiani (Imi), la cui disobbedienza è all’origine di una delle molte forme che la Resistenza italiana ha assunto tra il 1943 e il 1945. Una mostra che è frutto dell’attenzione di lungo periodo dell’Istoreto, dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza (Ancr) e dell’Istituto di studi Gaetano Salvemini per il tema dell’internamento, attenzione che ha portato a pubblicazioni e a incrementare nel tempo le raccolte documentarie custodite negli archivi di questi Istituti.

La mostra si propone come un racconto in soggettiva sulla base di fondi personali e si articola in sezioni tematiche (Sopravvivere, Resistere, Lavorare e Morire, Tornare e Ricordare) ciascuna delle quali a sua volta divisa in sottosezioni che ne esplicitano il tema. Le stesse parole chiave ritornano nei pannelli esplicativi e ci hanno guidati nella scelta di oggetti e documenti (lettere, disegni, pagine di diario, volantini). Tra gli oggetti all’interno della selezione Resistere è stato esposto “l’Allodola – Giornale degli italiani dello Stalag II B” (Archivio Istoreto – Fondo Marino Micozzi).

Riguardo alla tipologia di materiali esposti e al loro bilanciamento, chi ha curato la mostra non si è vincolato di un equilibrio predefinito, che è nato però nei fatti all’incrocio di esigenze diverse (lo spazio contenuto a disposizione, l’efficacia comunicativa affidata soprattutto alla grafica, la scelta della prospettiva soggettiva per il racconto a partire dai fondi conservati) e la documentazione conservata dagli enti promotori.

Allestimento della mostra Disobbedire. Resistere. Gli internati militari italiani
Mostra DisobbediResistere (Foto di Marianna Lembo, Polo del '900)

Il messaggio di fondo che la mostra intende comunicare è condensato nel titolo e nella sua crasi DisobbediResistere: la storia degli Internati militari italiani. La disobbedienza degli Imi – il “no” pronunciato e riaffermato da una nutrita maggioranza, per ragioni e con motivazioni differenti – è la premessa di una forma di Resistenza. Politicamente motivato o meno, quel “no” è un disconoscimento del fascismo e costituisce una reale diminuzione delle forze dell’Asse sul piano economico-militare. Raccontarla attraverso i documenti significa insistere più sulla storia che non sulla memoria.

Allestimento della mostra Disobbedire. Resistere. Gli internati militari italiani
Mostra DisobbediResistere (Foto di Marianna Lembo, Polo del '900)

La mostra è stata pensata per un pubblico non specialistico. Sebbene la storia degli Imi sia ormai da tempo oggetto di studi approfonditi, è ancora limitatamente conosciuta al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Proprio per questo la mostra è parte integrante delle iniziative per il Giorno della Memoria degli Istituti che hanno collaborato alla sua realizzazione (inaugurata l’8 novembre 2023, rimane aperta al pubblico fino al 4 febbraio 2024).
In coordinamento con la mostra sono state organizzate iniziative seminariali e proiezioni cinematografiche ed è in preparazione un kit didattico sul tema. Il percorso di visita presenta supporti realizzati in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa, la pratica clinica che aiuta le persone con disturbi della comunicazione e fragilità di linguaggio a compiere in autonomia alcune esperienze, facilitando la comprensione delle informazioni e la partecipazione.

Allestimento della mostra Disobbedire. Resistere. Gli internati militari italiani
Mostra DisobbediResistere (Foto di Marianna Lembo, Polo del '900)

Sono state organizzate visite guidate (una trentina), in gran parte di gruppi classe di scuole secondarie di secondo grado. I partecipanti durante la visita utilizzano una scheda – digitale – su cui raccolgono informazioni e impressioni. C’è poi un momento finale di confronto e di riflessione a partire dalle schede. A ogni studente viene infine chiesto di scrivere e lasciare una parola chiave (l’obiettivo è la costruzione di una nuvola di parole alla chiusura della mostra).

Internati Militari
Biblioteca-Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia; Fondo ANEI, Album Paride Piasenti

Gli oggetti sono fisicamente in mostra dentro apposite vetrine; per la quasi totalità si tratta di originali. Unica eccezione una riproduzione di “Radio-Caterina”, capostipite degli apparecchi realizzati clandestinamente dagli Imi durante la prigionia. Accanto agli oggetti provenienti da fondi custoditi negli archivi di Istoreto, Ancr e Istituto Salvemini, sono stati inseriti in aggiunta e a completamento dell’esposizione tre cimeli provenienti da altri enti e due da privati.
Diari, corrispondenza e documenti sono stati esposti sia fisicamente, sia in riproduzione grafica e/o digitale. Affidata alla riproduzione grafica anche l’esposizione di volantini e fotografie e cartine.
Un approfondimento, capace di dare un quadro della complessità della storia degli Imi, è affidato a un video, appositamente realizzato da Ancr, che ripercorre la vicenda dell’internamento attraverso le testimonianze dirette dei sopravvissuti raccolte una ventina di anni fa e rimontate qui con la cornice storica di Bruno Maida (Università di Torino).

Internati militari
Biblioteca-Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia; Fondo ANEI, Album Paride Piasenti

Oggetti esposti fisicamente:
• 3 gavette, 1 borraccia, 1 grattugia, 4 piastrine
• 1 cofanetto: confezionato da Giorgio Mondino per raccogliere la corrispondenza con la madre e con oggetti del campo (Ancr)
• 1 diario coevo: di Giovanni Giovannini (Istituto Salvemini)
• Lettere e cartoline prestampate (numerose)
• 1 modellino campo (campo 6001 di Hildesheim dove sono rinchiusi Imi dello Stalag XI B Centro studi schiavi di Hitler)
• 1 giornale autoprodotto
• 1 radio autoprodotta
• Prime pagine di quotidiani relative all’8 settembre

Barbara Berruti e Chiara Colombini, Istoreto

Fonti

La mostra è aperta dal martedì alla domenica in orario 10-18, Galleria delle immagini, Palazzo San Celso, piazzetta Antonicelli, ingresso corso Valdocco 4/A, Polo del ‘900

www.polodel900.it/DisobbediResistere

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